martedì 20 settembre 2011

LETTERA APERTA AGLI ORGANIZZATORI DELLA MARCIA PER LA PACE

Al Tavolo della Pace
All’ARCI
Ad Assopace
Ad un Ponte per
Alla Fiom
Alla CGIL- Direzione e Settore Esteri



LETTERA APERTA AGLI ORGANIZZATORI DELLA MARCIA PERUGIA-ASSISI ED A TUTTI I
“PACIFISTI” ITALIANI

Nel manifesto di convocazione della “Marcia della Pace” sono contenuti
generici appelli contro “le guerre”, “la violenza”, “il commercio delle armi”
ed a “mettere fine alla guerra in Libia, in Afghanistan”, ecc.

Ma allora vi chiediamo: da 6 mesi è in corso una sanguinosa guerra che ha
comportato 9.000 azioni di bombardamento sulla Libia, che ha causato immani
distruzioni e privazioni per la popolazione, migliaia, o forse decine di
migliaia, di vittime civili innocenti, centinaia di migliaia di profughi.

DOVE ERAVATE IN QUESTI 6 MESI? ERAVATE VOLTATI DALL’ALTRA PARTE?

Piccoli gruppi come noi hanno tentato di sensibilizzare l’opinione pubblica
con una serie di manifestazioni ignorate dalla stampa. Ci siamo recati presso
le ambasciate dei paesi non belligeranti (Cina, Russia, India, Brasile,
Sudafrica, ecc.) per chiedere di favorire un cessate il fuoco immediato ed una
mediazione tra le parti sotto l’egida di organizzazioni neutrali quali l’Unione
Africana o i paesi sudamericani.
Perché non avete fatto nulla? Non vi siete accorti che i paesi aggressori
(USA, Francia, Gran Bretagna, Italia, paesi della NATO, monarchie arabe
reazionarie come il Qatar e gli Emirati) stavano violando lo spirito e la
lettera della risoluzione dell’ONU che parlava di una presunta azione di
“protezione dei civili”, ponendosi invece l’obiettivo di un cambio di regime
con la forza delle armi? Non vi siete accorti che gli insorti erano
continuamente riforniti di armi e appoggi logistici e militari e sobillati a
non aderire ad alcuna trattativa? Non vedete che l’unico scopo di questa
operazione è la spartizione delle risorse della Libia in un ambito neo-
coloniale?

Perché non una parola di condanna avete espresso sui bombardamenti e le azioni
militari degli aggressori? L’unica parola di condanna esplicita l’avete rivolta
contro un altro paese, la Siria, dove il governo ha aperto un dialogo con l’
opposizione più responsabile. Ma anche in questo caso, come in Libia, frange
di Al-Qaeda, integralisti islamici radicali ed ex-combattenti dell’Afghanistan
vengono forniti di armi e sobillati da USA, Francia , Gran Bretagna e monarchie
arabe reazionarie (Arabia Saudita in testa) a destabilizzare il governo negando
ogni dialogo.

STATE FORSE INDICANDO AI BOMBARDIERI DELLA NATO IL PROSSIMO OBIETTIVO?

Vi ricordiamo che tutte le guerre e le aggressioni precedenti sono state
precedute da bugie palesi (armi di distruzione di massa di Saddam, massacro di
10.000 civili libici mai avvenuto con relative false immagini di fosse comuni,
ecc.) e giustificate con la retorica dei “diritti umani” violati.


VI RISULTA CHE LE CONDIZIONI MORALI E MATERIALI DEI CIVILI DELL’IRAQ, DELLA
SOMALIA, DELL’AFGHANISTAN, DEL KOSSOVO, ED OGGI DELLA LIBIA SIANO MIGLIORATE
DOPO GLI INTERVENTI ARMATI “UMANITARI” OCCIDENTALI? L’UNICO RISULTATO SONO
STATI MILIONI DI MORTI E DI PROFUGHI, GUERRA CIVILE, DISATRO UMANITARIO, CROLLO
DI TUTTE LE CONDIZIONI DI VITA.

Anche il gemellaggio che proponete tra le vittime dell’11 settembre 2001 e le
vittime innocenti della guerra della NATO in Afghanistan è ambiguo, non indica
responsabilità e quindi non può portare a nessuna reale pacificazione.
Forse le centinaia di migliaia di vittime della presunta “guerra al terrore”
in Afghanistan, e poi anche in Iraq, possono essere giustificate come
contrappeso ai 2000 morti delle torri gemelle ? Un episodio che, oltre tutto,
presenta troppi lati oscuri, e la cui versione ufficiale è tecnicamente
insostenibile?

IN QUESTE CONDIZIONI LA “MARCIA DELLA PACE” RISCHIA DI DIVENTARE IL FUNERALE
DELLA PACE.

Questi sono i motivi per cui non parteciperemo alla marcia. Non parteciperemo
ad iniziative rituali ed istituzionali, ma continueremo con le nostre
iniziative concrete a favore di un cessate il fuoco immediato e per la
promozione del dialogo tra le parti in Libia, come in Siria.


Per il Comitato NO-WAR: Marinella Correggia mari.liberazioni@yahoo.it
Vincenzo Brandi brandienzo@libero.it
Per USA Citizens against War Patrick Boylan patrick@boylan.it

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