martedì 18 ottobre 2011

PRIGIONIERI PALESTINESI NELLE CARCERI ISRAELIANE

digiuno di solidarietà, a turno

Anche a Varese, come in altre città italiane e del mondo,  
un gruppo di persone, a titolo individuale, vuol
manifestare la propria vicinanza a tutti i prigionieri palestinesi
rinchiusi nelle prigioni israeliane, compresi donne e minori,   (http://www.infopal.it/leggi.php?id=17012 ).

Molti di questi prigionieri stanno praticando in questo periodo un duro sciopero della fame, con richieste minimali: non chiedono di essere liberati, semplicemente , ma solo di essere trattati umanamente, almeno (http://nena-news.globalist.it/?p=13386 ).
Non chiedono di esser liberati perché sanno che se lo facessero ne morirebbero moltissimi di fame prima che qualcuno riuscisse davvero a ritornare libero.

Ma di cosa sarebbero “colpevoli”, queste persone ?
Di resistenza , cioè di “legittima difesa”, e quanto ìmpari !
Possiamo poi immaginare che tribunali saranno, quelli della (pre-)potenza occupante che li giudicano “colpevoli” . 
Per non dire di coloro che non sono nemmeno stati incolpati di alcun reato, e non verranno mai processati, perché in “detenzione amministrativa”, alla mercè dei loro illegali occupanti ed altrettanto illegali detentori-torturatori-assassini.

Ma noi, da qui,  da liberi cittadini, possiamo e vogliamo chiedere con forza anche  la liberazione di tutti loro ! *

A Varese abbiamo scelto, come forma di solidarietà, di fare a turno

un digiuno di un giorno

(dal risveglio si beve solo thè sino al risveglio del giorno dopo);
venerdì 14 ottobre digiuna Filippo, sabato  15 Anna, domenica 16 Gisa,
lunedì  17 Valeria, martedì  18 Fiorella, …..

*NOTA:
ora l’ occupante pare ne liberi poco più di mille (su oltre seimila), per uno scambio con un solo suo soldato (fatto prigioniero  mentre agiva in armi sulla terra palestinese).
Mille sono pur tanti, e ci uniamo alla gioia loro e dei loro familiari.
Ma mille a uno; quale maggior segno di disprezzo razzista?
E cosa ne sarà degli altri 5.000 ? ....

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