martedì 12 luglio 2011

L'esercito israeliano rapisce sei palestinesi

Ancora rapimenti e arresti arbitrari da parte dell'esercito israeliano ai danni dei palestinesi, ma al consiglio comunale di Milano si blatera solo della liberazione del soldato Shalit, alla faccia del vento nuovo...Il soldato di un feroce esercito occupante è la vittima, mentre migliaia di civili donne, bambini, giovani arrestati in detenzione amministrativa non sono niente. Adesso ne abbiamo le tasche piene! Almeno chi si definisce di sinistra faccia un serio esame di coscienza e la smetta di essere connivente con questo stato di apartheid che occupa, arresta tortura uccide persone e diritti. La Palestina è tutta una prigione e Gaza è un carcere speciale come è dimostrato dai recenti fatti della Freedom flotilla e dal trattamento ricevuto da coloro che volevano partecipare senza mentire all'evento "Benvenuti in Palestina", L'invito dei palestinesi non potrà essere accolto perchè chi voleva farlo è stato arrestato o rimandato indietro o gli è stato impedito di prendere l'aereo dopo aver pagato il biglietto. La sinistra a Milano come altrove non è stata eletta per fare da tappetino ai sionisti!



di Emma Mancini



Un venerdì di arresti quello appena trascorso, arresti che appaiono come veri e propri rapimenti. Le forze di sicurezza israeliane in Cisgiordania hanno catturato e portato in località sconosciute sei palestinesi, da Jenin a Gerusalemme Est.

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Un giovane palestinese arrestato dalle forze di sicurezza israeliane (foto The Washington Post)





Tra loro la 21enne Besan Mahmoud Abu Maker, figlia della parlamentare palestinese Najat Abu Baker. Secondo fonti locali, truppe dell’esercito israeliano stazionavano e controllavano il blocco stradale militare di Atara, a Nord di Ramallah. “I soldati israeliani presenti al checkpoint di Atara – ha raccontato la parlamentare all’agenzia di stampa palestinese Ma’an News – hanno fermato l’auto in cui viaggiava mia figlia, l’hanno costretta a scendere e l’hanno arrestata portandola in una località sconosciuta”.

Secondo associazioni locali, l’esercito israeliano ha condotto per tutto il venerdì di ieri perquisizioni arbitrarie alle automobili palestinesi che attraversavano il checkpoint di Atara: altri sei palestinesi sono stati arrestati per poi essere rilasciati qualche ora dopo.

Nei pressi di Jenin, nel profondo Nord della Cisgiordania, i militari hanno rapito un residente della città di Qabatia, dopo averlo fermato al blocco stradale di Za’tara. L’uomo, Rami Mohammad Mo’tasem, stava ritornando verso Ramallah, dove vive, quando è stato fermato e costretto a entrare in un veicolo militare che lo ha condotto in una località ignota. Mo’tasem, da ex detenuto politico, ha già alle spalle un’esperienza nelle carceri israeliane.

Spostandosi a Nablus, stessa situazione: nelle prime ore di ieri, i soldati israeliani hanno arrestato un giovane palestinese residente nel villaggio di Salem. Khaldoun Hasan Issa, 25 anni, è stato portato in prigione dopo l’assalto che l’esercito ha compiuto contro il villaggio e le perquisizioni arbitrarie condotte nelle case. Infine, a Gerusalemme Est, si sono registrati scontri nel quartiere di Silwan tra le forze di sicurezza israeliane e i giovani residenti: tre palestinesi sono stati fermati e condotti in località sconosciute.

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