sabato 22 ottobre 2011

Comunicato protesta FestivalStoria su tentata interruzione conferenza Prof. Shlomo Sand

La direzione di FestivalStoria e tutto lo staff esprimono la più ferma censura dell’azione provocatoria posta in essere da un gruppetto di intolleranti facinorosi – tra i quali sono stati individuati esponenti dell’Associazione Italia-Israele, non nuova a questo genere di “imprese” – contro il professore Shlomo Sand dell’Università di Tel Aviv, nel corso della sua conferenza, che si è tenuta venerdì 14 ottobre
all’Università di Torino, nella sede della Facoltà di Scienze Politiche.
Il professor Sand, invitato a partecipare alla VII Edizione del Festival, è stato oggetto fin dai primi minuti della sua conferenza, di volgari aggressioni verbali da parte di individui che hanno via via aumentato il livello della loro “contestazione”, priva di qualunque fondamento scientifico, nella precisa intenzione di impedire la conferenza. Solo l’intervento delle forze di polizia ha alla fine sedato i provocatori che si sono peraltro attardati all’uscita continuando a ingiuriare e vociare.

Poiché non è la prima volta che questa associazione interviene a turbare gli eventi del Festival, la Direzione di FestivalStoria e lo staff esprimono una pubblica protesta invitando le autorità e l’opinione pubblica a svolgere l’opportuna vigilanza.

Il professor Shlomo Sand, che era stato invitato a presentare i temi del suo libro (edito in italiano da Rizzoli, tradotto in 20 lingue diverse) ha commentato che, nel corso delle decine e decine di presentazioni del volume, in numerosi paesi del mondo, oltre che in Israele, mai si era verificato un episodio paragonabile a questo.

FestivalStoria gli porge le scuse più sentite e pone un interrogativo a tutti: la parola “Israele” è il tabù della nostra epoca?

1 commento:

Anonimo ha detto...

Grazie Miryam. Io ho letto il saggio di Sand...e come si legge altrove "esso è un bene per Israele"...lo sono tutti gli ebrei come te e tutti gli israeliani come lui. Ma questo momento che viviamo sembra non curarsene e si continuano a creare miti e false promesse...ovunque!
Pina