lunedì 12 aprile 2010

CLANDESTINI A CASA PROPRIA

M.O./ Ong: palestinesi a rischio espulsione da Cisgiordania
Per nuove disposizioni su soggiorno in territorio palestinese
postato 23 ore fa da APCOM
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Ramallah (Cisgiordania), 11 apr. (Ap) - Decine di migliaia di palestinesi rischiano l'espulsione dalla Cisgiordania a partire da martedì prossimo, giorno in cui entrerà in vigore il nuovo regolamento dell'esercito israeliano sul soggiorno nel territorio palestinese: è quanto hanno denunciato delle organizzazioni israeliane per la difesa dei diritti umani. In virtù del nuovo regolamento, chiunque venga fermato in Cisgiordania senza un permesso israeliano potrà essere espulso entro tre giorni, pena il rischio di sette anni di reclusione.

Dieci organizzazioni israeliane dei diritti umani hanno scritto al ministro della Difesa Ehud Barak per chiedere la revoca immediata delle nuove disposizioni. Secondo le Ong, sono talmente vaghe, in particolare sul tipo di autorizzazione necessaria, che potenzialmente potrebbero riguardare tutti i cisgiordani.

"Quest'ordine fa parte di una serie di misure adottate dall'esercito per svuotare la Cisgiordania dai palestinesi, trasferendoli a Gaza", ha commentato Sari Bashi, della Ong Gisha. Le prime popolazioni prese di mira, secondo i militanti, sono i palestinesi di Gaza che vivono in Cisgiordania e i congiunti stranieri di palestinesi della Cisgiordania. Si tratta di migliaia di persone.

Dall'inizio della seconda Intifada nel 2000, lo Stato ebraico ha vietato la circolazione fra la Striscia di Gaza e la Cisgiordania. Prima di questo divieto, numerosi palestinesi di Gaza erano andati in Cisgiordania, più ricca, alla ricerca di un lavoro. Ma i documenti forniti da Israele li identificano sempre come residenti a Gaza, rendendoli di fatto vulnerabili alle nuove disposizioni. Stessa cosa per le migliaia di stranieri in Cisgiordania ma senza permesso di soggiorno legale: Israele da dieci anni ha bloccato l'immigrazione in Cisgiordania.

Il nuovo regolamento emenda un ordine del 1969 che aveva in origine l'obiettivo di lottare contro gli "infiltrati" provenienti dai Paesi vicini. In virtù del nuovo regolamento, la definizione di "infiltrati" viene di fatto ormai estesa a tutte le persone presenti in Cisgiordania senza autorizzazione.

2 commenti:

Andrea ha detto...

Dunque i santi gazani non li si può rimpatriare, neanche se sono clandestini? Ovviamente loro però possono continuare a tenere in barbaro e vigliacco ostaggio Gilad Shalit, no?

Anonimo ha detto...

Ancora con questo Shalit! Ma si potranno mai sapere i nomi anche dei diecimila palestinesi imprigionati da Israele in detenzione amministrativa? Poi i gazani come dici tu non dovrebbero essere clandestini da nessuna parte visto che Gaza non è in Danimarca ma fa parte di quello che dovrebbe essere il futuro stato palestinese. O no?
Alex