giovedì 3 giugno 2010

DICHIARAZIONE DI GUERRA ALLA SOCIETA' CIVILE INTERNAZIONALE

Dichiarazione di guerra alla società civile internazionale


Questo è stato il significato della strage perpetrata dall’esercito israeliano sulla nave guida della Freedom Flotilla. Israele che esce impunito da ogni crimine per la complicità della comunità internazionale e per il sostegno diretto degli Stati Uniti, fin’ora non ha avuto nulla da temere. Nessuna sanzione, nessuna punizione se non, di fronte ai massacri più orrendi, un tiepido “rincrescimento”, come quello venuto da Obama che ha votato contro (assieme all’Italia)alla risoluzione di condanna dell’Onu. Ma se gli stati, i governi, l’Onu sono inerti, si muove una nuova potenza: la società civile internazionale che non ne può più di questi crimini. Già provato dal boicottaggio, Israele non riesce a tollerare che c’è qualcuno che non rimane indifferente di fronte al lento soffocamento di un milione e mezzo di persone condannate al lager di Gaza.
Dopo aver compiuto un atto di pirateria in acque internazionali (altro che i pirati somali!) Dopo aver assassinato un numero ancora imprecisato di persone, dopo averne ferite una trentina e sequestrate e fatte sparire per giorni centinaia di 42 nazionalità rifiutandosi di comunicare ai vari consolati numero e stato delle persone rapite, dopo essersi impossessato di navi e beni in esse contenute,per cui a Gaza gli invalidi aspetteranno invano le carrozzelle e i diabetici altrettanto invano l'insulina, i bambini non riceveranno giocattoli e il cemento non servirà a ricostuire le case abbattute dall'esercito. Israele lontano dall’ammettere le proprie responsabilità ha lanciato una campagna di menzogne vergognose, (i pacifisti sono in realtà terroristi e amici della Jihad e di Hamas, i soldati erano in pericolo di vita!?) Perché gli aggrediti si sono difesi come hanno potuto e il tono è come al solito vittimistico (sono tutti antisemiti che vogliono distruggere Israele). E anche arrogante: Israele ha diritto di difendersi dai pacifisti e di estendere la propria sovranità anche su ciò che non gli appartiene. I pacifisti sono stati espulsi per essere entrati illegalmente in Israele!? In realtà ci sono stati trascinati in modo coatto dai militi. A meno che Israele non includa Gaza e le acque internazionali. Ora chi ha occhi per vedere e cervello per ragionare può capire quanta verità può contenere l’accusa rivolta ai palestinesi che sono chiamati terroristi ogni volta che vengono ammazzati.
Un saggio dell’umanità di Israele lo hanno sperimentato le centinaia di pacifisti che sono stati brutalmente malmenati, torturati con l’elettroshoc e altro, alcuni feriti non sono stati soccorsi e sono stati lasciati morire, ma è quanto Israele fa tutti i giorni. Se i pacifisti sono amici dei palestinesi allora sono subito insigniti del titolo di terrorista e ammazzati. Si sente parlare perfino di una lista di persone da uccidere e ci si domanda quanto sia stato casuale che sia stata arrembata proprio la nave turca.
Errore o non errore, stupidità o delirio, resta il fatto che tutta l’azione è stata decisa e premeditata, compreso i morti. E tutto è stato deciso dall’alto, del resto non potrebbe essere diversamente.
Ma questi nostri cari compagni, eroi di pace, forse non sono morti invano, ora la nefandezza, la crudeltà, l’inaccettabilità dell’assedio di Gaza è finalmente sotto gli occhi di tutti.

1 commento:

Andrea ha detto...

Il Marmara era pieno di armi, coltelli e spranghe, appena i primi soldati sono atterrati sulla barca sono stati assaliti per un linciaggio al grido “Itbach Yahud- sgozza gli ebrei”, sei di essi sono stati sccoltellati, gli hanno preso le armi e hanno incominciato a sparare contro Zahal. E’ stato solo a quel punto che i soldati israeliani hanno incominciato a rispondere al fuoco. Il diritto sta dalla parte di Israele: aveva diritto dal punto di vista della legalità internazionale di imporre un’ispezione alla nave; aveva diritto di fermarla visto che tentava di violare un blocco. Aveva infine il diritto alla legittima difesa che appartiene a chiunque è fisicamente aggredito come si vede nei video.