domenica 6 giugno 2010

Il "resto di Israele" Corteo attaccato, folla israeliana incitava all'affondamento della "Rachel Corrie"

ISRAELE, IN MIGLIAIA PROTESTANO CONTRO ASSALTO A NAVI PACIFISTE
Ma ieri ad Ashdod la folla incitava all’affondamento della «Rachel Corrie»

Tel Aviv, 06 giugno 2010 (foto dal sito www.electronicintifada.net), Nena News – Almeno 6mila, secondo altre fonti 15mila, israeliani che fanno riferimento ad organizzazioni pacifiste o ai partiti della sinistra, hanno manifestato ieri sera a Tel Aviv contro il governo per gli attacchi in mare lanciati contro la «Rachel Corrie» e le altre navi della «Freedom Flotilla» che hanno provocato la morte di 9 attivisti turchi. Il corteo, capeggiato due deputati comunisti, Muhammad Barakeh e Dov Khenin, è partito da Rabin Square e si è concluso davanti al museo.

Momenti di tensione e paura si sono vissuti quando una granata fumogena è stata lanciata da militanti dell’estrema destra contro il corteo nei pressi del museo, senza causare vittime. Subito dopo gli ultrranazionalisti hanno anche tentato di attaccare gli attivisti della sinistra ma sono stati respinti. «Il governo ci sta affondando tutti, dobbiamo aspirare alla pace» era scritto su di uno striscione. «E’ ora di applicare sanzioni contro Israele», recitava un altro.

Ma se ieri sera migliaia di pacifisti protestavano contro l’assedio di Gaza e la politica di guerra del governo Netanyahu, molte altre migliaia di israeliani qualche ora prima ad Ashdod inneggiavano all’affondamento della «Rachel Corrie». Una folla fatta di intere famiglie, anziani con binocoli e giovani di origine russa o falasha (etiope) che sventolavano bandiere israeliane, si è riunita su di una collina con vista sul porto per seguire la nave «degli amici dei terroristi». Non pochi, con cori da stadio, hanno incitato a lungo le navi da guerra a sparare ed affondare la «Rachel Corrie» e tutte le altre navi pacifiste che proveranno ad andare a Gaza. Lo stesso accade tra la fine del 2008 e l’inizio del 2009, quando a migliaia gli israeliani, di ogni parte del paese, si riunivano sulle alture a ridosso della Striscia di Gaza per osservare, con evidente compiacimento, il bombardamento dei palestinesi da parte delle Forze Armate durante l’offensiva «Piombo fuso» che ha provocato circa 1.400 morti (tra quali centinaia di donne e bambini) tra i palestinesi e distruzioni immense. (red) Nena News

1 commento:

Andrea ha detto...

Gli ipocriti del mondo, alcuni anche ebrei e anche in Israele, si riempiono la bocca colla parola pace che per loro è la capitolazione di Israele all'islam. Non vogliono e non cercano altro, si sono anche innamorati di Erdogan da quando è diventato il secondo Ahmadinejad del Medio oriente.